a cura di Coop. MAG 4 Piemonte, ACMOS, Fondazione Benvenuti in Italia, Comunet-Officine Corsare, Labins – Laboratorio Innovazione Sociale, Volere la luna, Cooperativa Patchanka, SMSS SOLIDEA, Fondazione di comunità Porta Palazzo, SOMS De Amicis e SOMS Settimo Torinese

TAPPA #7 // LA RESTITUZIONE

1/6

22 settembre
Torino c/o Spazio4
Realtà organizzatrice: PATCHANKA s.c.s.

CONCLUSIONI
Il MUTUALISMO riporta al tema del CONFLITTO ed al concetto di RECIPROCITA’.

Entrambe nascono da istanze di bisogno, seppure abbiano direzioni opposte: storicamente, di fronte al bisogno di uno Stato Sociale ancora inesistente, Lavoratori e Cittadini hanno organizzato ed auto-organizzato servizi, prestazioni, opportunità per e tra loro stessi, dando origine al principio del mutuo soccorso ed insieme alla grande rivendicazione, in conflitto palese e dichiarato con chi lo Stato Sociale non lo avrebbe voluto. E’ la reciprocità ad essere stata messa in moto, elemento connaturato presente nell’essere umano, che si fa spazio durante e coesiste con le stesse istanze conflittuali.

Va ritrovato oggi il conflitto? Quali reciprocità sono oggi possibili?

La Società odierna sembra aver anestetizzato entrambe i sentimenti, disgregando il concetto di Stato, di Società, di Comunità a favore dell’interesse del singolo individuo. Individuo che ha trasformato il concetto di bisogno, ciò che accomuna, in concetto di interesse, ciò che differenzia.

La (non) conclusione rintracciabile, infine, durante la Tappa Torinese sembra essere quella di procedere oltre nella riflessione. Sembra poco ma in realtà poco non sarebbe se fosse ripresa in maniera aperta, chiara e comprensibile, coinvolgente e non di nicchia, una riflessione sul piano CULTURALE per riconoscerci, riconoscere la presenza l’un l’altro. Riaccendere conflitti e reciprocità significa tornare ad essere vivi come soggetti attivi.
Come ETS, riteniamo in particolare centrale affrontare una riflessione specifica che prenda avvio e si articoli al momento su due punti

Il Welfare e la sua deriva: integrazione, supporto, dipendenza, stampella, alternativa…

Le specifiche che ci differenziano: volontariato/volontarismo, lavoro/democrazia interna/militanza, risorse/impresa/pubblico/privato/finanziatori


PER CHE COSA SAREMMO DISPOSTI A CONTINUARE A FARE RETE, ANCHE DOPO QUESTA INIZIATIVA?
Per contribuire a portare avanti la riflessione, ciascuno nel modo che ritiene. Per ascoltare ed essere ascoltati in maniera autentica fra noi. Per allargare la partecipazione, oltre a noi.

QUALI OBIETTIVI DOVREBBE DARSI LA RETE?
Non concepirsi come soggetto a sé. Far emergere i contenuti emergenti, amplificarli.

DI QUALI STRUMENTI DOVREBBE DOTARSI?
Manifesto Valoriale cui chiedere di aderire. Strumenti di comunicazione efficaci. Direzione Organizzativa. Naturalmente…. Soldi.


2/6

23 settembre
Torino c/o Unione Culturale
Realtà organizzatrice: VOLERELALUNA

CONCLUSIONI
Le esperienze nate a cavallo dell’apice delle lotte degli anni ’70 e dell’inizio della sconfitta del movimento operaio contenevano sicuramente alcuni aspetti di mutualismo; la sfida del confronto è stata cercare di capire quanto di quel patrimonio è utilizzabile in una fase di attacco ai diritti conquistati allora.

I consultori autogestiti hanno segnato la comparsa di un protagonismo delle donne, non solo delle attiviste ma di significativi strati di donne dei ceti popolari e proletari, con la costruzione di rapporti non unidirezionali. La conquista di una serie di rivendicazioni ha portato, in questo come in altri casi, ad una istituzionalizzazione dei consultori e del loro trasformarsi in momenti di gestione della salute e non più di ascolto e di confronto.
L’esperienza delle prime cooperative nate per la gestione, l’assistenza ma anche l’inserimento lavorativo dei pazienti psichiatrici, dopo la chiusura dei manicomi, così come quella delle cooperative di consumo autogestito, hanno coinvolto soggetti espulsi dalla fabbrica o che deliberatamente cercavano una maniera diversa di rapportarsi al lavoro. Lo sviluppo successivo della cooperazione sociale ha potato ad una crescita fortissima di questo settore, ma anche, in molti casi, al suo inglobamento nelle legig del mercato capitalistico.

Da riflettere sul tema di come, quando si passa dal movimento autorganizzato alla gestione da parte delle istituzioni, anche in seguito a vittorie importanti, il primo viene rapidamente messo alla porta, e tutto diventa questione di rivolgersi allo sportello più o meno disponibile.. qui c’è secondo me il problema drammatico dell’incapacità di costruire i corpi intermedi, che mantengano un rapporto fra il prezioso lavoro istituzionale svolto da associazioni e movimenti e l’Istituzione con la maiuscola; fine del controllo dal basso, autoreferenzialità ecc.


PER CHE COSA SAREMMO DISPOSTI A CONTINUARE A FARE RETE, ANCHE DOPO QUESTA INIZIATIVA?
Per contribuire a portare avanti la riflessione; in particolare per riflettere sul tema di come, quando si passa dal movimento autorganizzato alla gestione da parte delle istituzioni, anche in seguito a vittorie importanti, il primo viene rapidamente messo alla porta, e tutto diventa questione di rivolgersi allo sportello più o meno disponibile.

QUALI OBIETTIVI DOVREBBE DARSI LA RETE?
Costruire un confronto con altre realtà, anche a livello nazionale, che abbiano sperimentato/sperientino esperienze simili

DI QUALI STRUMENTI DOVREBBE DOTARSI?
Produzione di materiale da far circolare e su cui lavorare


3/6

23 settembre
Torino c/o Associazione degli Operai-Società di Mutuo Soccorso di Settimo Torinese
Realtà organizzatrice: Associazione degli Operai-Società di Mutuo Soccorso di Settimo Torinese

Nel corso della Tappa 7 della Carovana dei Mutualismi, sabato 23 settembre a Settimo Torinese, l’Associazione degli Operai-Società di Mutuo Soccorso ha promosso un’iniziativa di presentazione delle sue attività.

“La scelta di aderire alla seconda edizione della Carovana dei Mutualismi è stata naturale per noi, perfettamente in linea con lo spirito di rinnovamento interno che la nostra Società sta percorrendo negli ultimi tre anni. La nostra storia e le nostre origini ci spingono, ogni giorno, a cercare in ogni modo di costruire una rete capillare sul territorio e non solo, che ci permetta di sviluppare servizi in linea con i nostri principi di solidarietà e mutualità. La necessità di costruire un manifesto che unisce realtà diverse, ma con lo stesso spirito, è la base di partenza per riscoprire e riportare il mutualismo ad essere protagonista in una società con sempre più insicurezze ed instabilità.”

Da qualche anno, dopo un periodo di stasi, la nostra Società ha ripreso in mano, grazie ad una ricostruita rete di volontari, lo spirito che da sempre l’ha accompagnata. Nel tentativo di rendersi moderna ed attuale ma senza dimenticare le proprie radici e, di conseguenza, mantenendo il proprio cuore antico, durante la settima tappa della Carovana dei Mutualismi II, abbiamo presentato quelli che sono ad oggi i nostri principali servizi e le nostre iniziative di punta.

Siamo partiti raccontando We.Care: un progetto nato dalla necessità di fornire assistenza a bassa intensità. Ci collochiamo tra il pubblico ed il privato: dove il primo non riesce ad intervenire ed il secondo non vuole perché non conveniente ai fini di una realtà profit.

Convinti della necessità di creare aggregazione e di dare alla persone occasione di socialità, senza dimenticare l’importanza di lottare per un mondo più sano e più giusto, sono nati i nostri progetti BiBo e Persone Curiose. Il primo, basato sull’economia circolare e sul riuso e riciclo, ha dato ai cittadini una Ciclofficina che, oltre a fornire il servizio di riparazione a costi calmierati, recupera biciclette altrimenti destinate a diventare rifiuto e le rimette in circolo dandogli una nuova vita.

Il secondo, invece, punta alla creazione di socialità e aggregazione organizzando gite, uscite, camminate, biciclettate e momenti di svago con la convinzione che, dopo il periodo passato e con le difficoltà che oggi viviamo ogni giorno, le persone abbiano la grande necessità di passare tempo in compagnia. Ovviamente senza
dimenticare l’importanza dello sviluppo culturale. Ma il punto focale dell’iniziativa è stata la presentazione ufficiale di Dinamo, la prima Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale d’Italia.

Una realtà, che nasce a Settimo dal cuore mutualistico della Soms che è una dei promotori, con l’obiettivo di creare la prima Comunità Energetica per andare in contrasto alla povertà energetica e entrare nella logica di autoproduzione, autoconsumo e diffusione dell’energia.

La giornata è stata impegnativa ma ne siamo usciti ancora più convinti che quello che stiamo facendo è l’indirizzo giusto verso il quale vogliamo andare. La presenza all’iniziativa di espressioni del mondo mutualistico locale e regionale ci ha permesso di confrontarci e mettere sul piatto diverse iniziative che potranno prendere vita nei prossimi mesi. Una di queste, che già possiamo presentare, è PRIMA, un ambulatorio sociale voluto dalla nostra Società che nascerà a Settimo Torinese e avrà come punto cardine una nostra socia che è Medico di Medicina Generale che darà la propria disponibilità ad incontrare i cittadini presso un ambulatorio dove chi lo desidera potrà anche prenotare visite specialistiche. Il progetto nasce dalla volontà di dare alle persone vicinanza e assistenza sanitaria a costi calmierati che verranno definiti quasi come solo donazioni all’Associazione in
un mondo dove l’accesso alle cure e alle visite mediche è sempre più distante dalla popolazione, sempre più complicato e sempre meno a misura d’uomo.

Tutti i progetti sono realizzati grazie al grande lavoro dei nostri volontari e grazie ai finanziamenti che Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Camera di Commercio ci hanno affidato credendo nei nostri progetti.


4/6

29 settembre 2023
Torino c/o SOMS De Amicis
Realtà organizzatrice: SOMS De Amicis

Nell’àmbito della settima tappa della Carovana, la lunga tappa torinese (22 e 23, 29 e 30 settembre), la Carovana ha ‘sostato’ – nel pomeriggio del 29 settembre- alla Società di Mutuo Soccorso d’ambo i sessi Edmondo De Amicis, per un dibattito/confronto sulla ‘(in)attualità del Mutualismo’. Il confronto s’è incentrato sulle relazioni di Giorgia Serughetti (Università di Milano-Bicocca) e Leonard Mazzone (Co.Mu.net-Officine Corsare, Università di Firenze); era prevista anche la partecipazione di Salvatore Cannavò (Università Roma-La Sapienza, Edizioni Alegre) che però, per improvvisi impegni personali ha dovuto rinunciare, pur essendo stato pluricitato e… presente in spirito, per la sua competenza e i suoi studi in materia.

Ha introdotto Giorgio Viarengo, presidente della De Amicis, per presentare quella storica Società, nata nel 1908 nella ‘Barriera di Casale’, sulla riva destra del Po e intitolata all’amato e conosciutissimo scrittore (ligure, ma torinese d’adozione) e socialista Edmondo De Amicis, a pochi giorni dalla sua morte. Nata con le classiche finalità di autoaiuto e reciproco sostegno – per i soci e le socie (fin da subito è ufficialmente e dichiaratamente “d’ambo i sessi”) e i loro familiari (1 £ira al mese per avere 1£ al giorno in caso di bisogno), ma anche per costruire occasioni per stare assieme con spirito di convivialità; i princìpi ispiratori sono la libertà (a partire da quella di associarsi), l’autonomia, l’uguaglianza e ovviamente il mutualismo, innervato di solidarietà. È comunque una scuola di partecipazione democratica (‘una testa un voto’), e sopravvive al fascismo pur ospitando riunioni di antifascisti e anzi registrando la presenza di figure storiche della sinistra – da Giorgina Levi ad Albina Lusso, a Giorgio Amendola – e dal 1922 la sua sede (la Sede propria e la Bandiera sono grandi elementi identitari del/nel MS) è in questo stesso stabile in cui si svolge l’incontro di oggi. A testimoniarne la attualità e contemporaneità ricorda come nell’attuale Statuto di una centenaria Società, sono anche espressamente richiamati la laicità, l’antifascismo e il linguaggio di genere, a proposito di attualità di valori e pratiche ottocentesche! Del resto l’adesione alla ‘Carovana’, per una SOMS ‘storica’ come la De Amicis, origina dalla consapevolezza della necessità di attualizzare il proprio ruolo politico (nel senso più largo e nobile del termine) tanto nei confronti della comunità dei soci e delle socie, quanto del territorio e dei territori; il MS ha una sua Rete associativa nazionale (FIMIV), ma è oggi fondamentale il confronto con altre esperienze e pratiche mutualistiche, anche al fine di superare una certa eterodirezione legata alle scelte di finanziamento dei ‘bandi’ (Pubblici e/o Privati).

Nell’introdurre l’incontro Viarengo ricorda che si tratta della settima e penultima tappa della Carovana, iniziata a Bari il 16 giugno scorso e che si concluderà il 14 ottobre a Pinerolo, sede della prima Società di Mutuo Soccorso (fondata nel 1848) e del Museo storico del MS; si collega poi alle precedenti puntate torinesi (Più SpazioQuattro, Unione Culturale, SOMS Settimo To.se, Via Baltea, Circolo Risorgimento) dove sono state presentate esperienze ‘storiche’ (dalla Cooperazione sociale ai Consultori autogestiti per la salute delle donne) e innovative (Comunità energetiche) e dove è anche emerso il problema del rapporto con lo Stato (rispetto alla autonoma organizzazione sociale), che allude e rimanda al centrale rapporto Pubblico-Privato. Tema che ci collega alla lettura di Cannavò sul “far da sé” e sul Mutualismo politico e conflittuale, ma anche al campo tradizionale del Mutuo Soccorso e al Terzo Settore e alla sua ‘istituzionalizzazione’ (CTS).

Mazzone ha quindi introdotto il concetto della positiva ‘inattualità’ del mutualismo, che testimonia invece la sua contemporaneità e il suo valore in prospettiva, secondo i tempi lunghi dell’azione politica. Come ha dimostrato la recente emergenza pandemica, il mutualismo infatti non è solo un reperto archeologico della storia della sinistra. Il mutuo soccorso – inteso come variegato insieme di pratiche di reciprocità solidale – rappresenta oggi un “dato di fatto”, capace di delineare un’alternativa fondamentale alla crescente mercificazione dei servizi fondamentali e alla concomitante erosione del welfare pubblico.

Se politicizzata, inoltre, questa tradizione può rappresentare anche una vera e propria strategia di emancipazione radicale, in almeno tre sensi: il mutualismo politico non può non radicarsi nei territori più fragili, là dove è saltata ogni cinghia di trasmissione tra le fasce più vulnerabili della popolazione e i corpi intermedi che dovrebbero rappresentare i loro bisogni; il mutualismo politico, inoltre, non può accontentarsi di fornire una soluzione ai bisogni più urgenti delle persone che incontra in questi territori fragili: nel farlo, deve anche avere il coraggio di andare alla radice politica dei problemi e, dunque, problematizzare le soluzioni istituzionali esistenti che rischiano di aggravare ulteriormente quei bisogni; e, infine, radicale è ogni forma di mutualismo politico che tenti di trasformare le radici di questi problemi anche a livello istituzionale, puntando a tramutare servizi e prestazioni attualmente erogati da privati in diritti universali. Per quanto inattuale, questa strategia appunto non è anacronistica: è più contemporanea che mai, se si accetta la sfida politica di estendere il consenso in favore della ripubblicizzazione dei servizi fondamentali, della demercificazione del lavoro e della democratizzazione dei luoghi di lavoro e della radicalizzazione della democrazia.

Serughetti, richiamandosi agli importanti contributi di Cannavò e Mazzone, ha ribadito l’importanza della politicizzazione delle pratiche mutualistiche, e di non sentirsi ‘isole felici’, ma di stare dentro le contraddizioni dove si concretizza il concetto di solidarietà: solidarietà ‘per’ e ‘contro’, non solo quindi rispondendo concretamente ai bisogni, ma organizzando l’azione critica e politica, nella prospettiva di pensare e organizzare alternative. Del resto durante le crisi (in ultimo quella del 2008 e la Pandemia) si sono moltiplicati i poli mutualistici con reti di progetti che hanno saputo dare risposte concrete, di cura e prossimità, a fronte delle carenze del welfare pubblico, soprattutto nei confronti delle donne e dei soggetti fragili. Il mutualismo, con la sua ‘reciprocità asimmetrica e differita’ si basa anche sulla costruzione e sul consolidamento di ambienti di fiducia, elemento determinante nell’orizzontalità dei rapporti e delle relazioni, e riconoscerne – qui e ora – il valore politico permette anche di allargare l’orizzonte, per esempio accedendo a quel concetto di ‘convergenza’ (a cui ci hanno richiamato i lavoratori e le lavoratrici ex-GKN) ch’è terreno promettente per politicizzare anche la dimensione ‘produttiva’, oltre a quella ‘riproduttiva’ e così uscire dalla feroce alternativa mercato-famiglia, costruendo nuove opportunità di partecipazione democratica, connettendo lavoro, femminismo e giustizia climatica.


5/6

30 settembre
Torino c/o Via Baltea
Realtà organizzatrici: Fondazione Comunità Porta Palazzo e Cecchi Point, Labins, cooperativa MAG4, Acmos, SOMS Solidea

Sabato 30 settembre, la tappa della Carovana si è fermata al Community Hub di Barriera di Milano in Via Baltea 3 con l’evento “Una lira al mese, la gestione mutualistica delle risorse economiche: dalla Cassa di mutuo soccorso alle pratiche di Mutualismo di oggi”.

Si sono riunite intorno allo stesso tavolo cinque realtà – Fondazione Comunità Porta Palazzo e Cecchi Point, Labins, cooperativa MAG4, Acmos, SOMS Solidea – che si conoscono da tempo, ma che raramente hanno collaborato tutte insieme per un obiettivo comune: questo stato sicuramente un grande stimolo verso il fiorire di qualcosa di nuovo. 
Ed è stata proprio l’immagine del fiore a guidarci: costituito da cinque petali corrispondenti alle parole comunità, economia, autogestione, coabitare e cura abbiamo fatto un piccolo viaggio intorno e attraverso una definizione collettiva di mutualismo.

Abbiamo capito come il mutualismo non possa fare a meno di una comunità di riferimento, in cui i meccanismi di reciprocità il più possibile autogestiti possano portare a una forma di coabitazione in senso più ampio su un territorio, che vedono la cura come responsabilità, che non può essere prodotta da qualcuno singolarmente ma deve essere generata in un processo di coproduzione che coinvolge tutti e tutte.
La mattinata è terminata con un bel confronto con le persone presenti in sala e con un pranzo conviviale molto partecipato, dove ci siamo confrontatə chiacchierando e assaporando gusti di tutte le Regioni dove la Carovana ha fatto sosta.


6/6

30 settembre
Torino c/o Circolo Risorgimento
Realtà organizzatrici: Co.Mu.net-officine Corsare, Casseta Popular APS

A seguito della pandemia, è emerso con inedita forza il ruolo essenziale — non più sussidiario — del mutualismo in società opulente e fortemente inique come la nostra. Ma oltre a dare prova della sua capacità di rispondere alle contraddizioni che minano dalle fondamenta il fabbisogno di cura delle nostre società (dentro e fuori i nuclei familiari, nell’accesso agli asili e alle scuole, ospedali, case di cura, ecc.), le pratiche di mutuo soccorso hanno anche avanzato la pretesa di trasformarle radicalmente, pretendendo – ad esempio – la ripubblicizzazione di servizi fondamentali. La fine della pandemia, però, ci ha ricordato non solo il ruolo fondamentale del mutualismo per la riproduzione trasformativa delle nostre società, ma anche il carattere essenziale assunto dalle pratiche di mutuo soccorso all’interno dei luoghi di produzione , come dimostrano fabbriche recuperate come la Rimaflow di Trezzano sul Naviglio e di fabbriche in corso di recupero cooperativistico come l’ex Gkn di Campo Bisenzio. A partire dalla riscoperta dell’art. 11 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, che dà diritto alla creazione di spazi di mutuo soccorso fra chi lavora all’interno delle inprese, il loro esempio dimostra la potenza politica del mutualismo anche all’interno dei luoghi di produzione in attesa di essere democratizzati. Mutualismo è la possibilità di reagire dove si pensa che non sia possibile farlo, in qualsiasi luogo di questa società.

TAPPA #7 // PROGRAMMA

Venerdì 22 settembre

✺ Più SpazioQuattro ✺ Via Gaspare Saccarelli, 18 – Torino ✺

Mutualismo. Quale significato ha oggi?
a cura di Patchanka Cooperativa Sociale e Associazione Casa delle Rane

— ore 18.30

“Una lunga storia. Il mutualismo, ieri e domani”
Reading teatrale a cura di e con Chiara Bosco, musiche Luciano Contino, produzione società di mutuo soccorso di Pinerolo

— ore 19.00

Talk e libero confronto
introduzione di Sandro Busso – Sociologo dell’Università di Torino
Come le pratiche di mutualismo si manifestano nelle forme del lavoro e nella vita delle comunità territoriali, oggi. Quali scenari si prefigurano domani.

Libera discussione con il Prof. Sandro Busso, con i Soci e le Socie, i Lavoratori e le Lavoratrici delle Organizzazioni partecipanti, e con tutti gli interessati:

Quale ruolo e connessione con il mutualismo hanno realmente oggi le cooperative sociali, l’associazionismo, le nuove forme di Impresa Sociale, il mondo del Profit.

— ore 20.30

Musica a cura di Di Luciano e Aperitivo

gradita conferma della partecipazione a comunicazione@cooperativapatchanka.org


Sabato 23 settembre

✺ Unione Culturale Franco Antonicelli, Via Cesare Battisti 4 Torino ✺

— ore 14.30

L’eredità mutualistica dei Settanta
a cura di Volere la luna

Un incontro per riscoprire il valore politico del mutualismo praticato e valorizzato dalle lotte femministe con l’istituzione dei primi consultori e del lavoro delle prime cooperative sociali, entrambi vettori di emancipazione sociale sorte negli anni Settanta a Torino.

La fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ‘80 hanno visto la nascita di significative esperienze di cooperazione e di mutualismo.

Il movimento delle donne ha costruito l’esperienza dei consultori autogestiti come espressione concreta di un movimento nuovo e vincente, innestato criticamente sull’ondata delle lotte di fabbrica e sociali.

Le prime coop sociali sono nate dopo la chiusura dei manicomi con la legge Basaglia: hanno coinvolto operatori sanitari e avanguardie operaie uscite dalla fabbrica nella quale il movimento di lotta iniziava a declinare. In quel contesto, altre esperienze hanno riguardato la nascita di cooperative di consumo che da una parte avevano l’obiettivo di difendere il potere di acquisto dei lavoratori e dall’altra offrivano possibilità di occupazione a lavoratori che cominciavano ad essere espulsi dalla grande fabbrica.

Prima sessione:

  • Daniela Adorni, Università di Torino – la nascita del movimento dei Consultori autogestiti.
  • Tullia Todros, Anna Cagna – testimonianze di attiviste del movimento delle donne che hanno contribuito alla costituzione dei primi Consultori.
    Discussione

Seconda sessione:

  • Anna Di Mascio, Forum del Terzo Settore – nascita e crescita del movimento delle cooperative sociali
  • Mattia Colavita, Carlo Comandone – testimonianze di lavoratori che hanno fondato le prime cooperative sociali
  • Salvatore Merola – la nascita della cooperativa di consumo COAP
    Discussione

Sabato 23 settembre

✺ Edi-Bar ✺ via R. Sanzio 41 – Settimo T.se (parco Pertini) ✺

— ore 17.00

Presentazione progetti SOMS Settimo Torinese
a cura della SOMS di Settimo Torinese

• Bici-bottega
• Sportello sociale
• Comitato Energia Bene Comune
• Assistenza a bassa intensità
e molto altro

— ore 18.00

Presentazione cooperativa Dinamo
Nasce a Settimo Torinese la prima comunità energetica sostenibile e solidale

— ore 19.30

Apericena con maialetto sardo
Riuniamoci attorno al tavolo con un menù solidale
in collaborazione con Associazione Sardi in Torino A. Gramsci

Durante tutta la giornata

Noleggio gratuito di biciclette per bambinз


Venerdì 29 settembre

✺ Soms De Amicis ✺ Corso Casale, 134 – Torino ✺

— ore 18

L’(in)attualità del mutualismo
a cura della SOMS De Amicis
Mutualismo, neomutualismo o mutualismo politico-conflittuale? Che cosa si intende con queste parole? Perché realtà sociali, politiche e culturali diversissime tra loro sentono il bisogno di riferirsi a una tradizione teorica e politica così datata? In che cosa consisterebbe la presunta attualità del mutualismo? Che cosa significa rispondere in maniera mutualistica ai bisogni dei soggetti più fragili e vulnerabili, senza rinunciare a un progetto di trasformazione radicale della società capitalistica?

con
Salvatore Cannavò (Università Roma-La Sapienza, Edizioni Alegre)
Giorgia Serughetti (Università Milano-Bicocca)
Leonard Mazzone (Università di Firenze, Co.Mu.net-Officine Corsare)


Sabato 30 settembre

✺ Via Baltea ✺ Via Baltea, 3 – Torino ✺

— ore 10–13

Una lira al mese: La gestione mutualistica delle risorse comuni: dalla cassa di mutuo soccorso alle pratiche di mutualismo e condivisione di oggi che rispondono a bisogni sociali emergenti
a cura di: SMSS SolideaMAG 4 PiemonteFondazione di Comunità Porta PalazzoCecchi Point Casa del QuartiereLabinsACMOS

Pranzo conviviale finale, su prenotazione
il costo del pranzo è di 10€ a persona (piatto tris, acqua naturale/gasata, pane, caffè)

gradita l’iscrizione all’evento: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-una-lira-al-mese-la-gestione-mutualistica-delle-risorse-economiche-716696377157

Sabato 30 settembre

✺ Circolo Risorgimento ✺ Via Giovanni Poggio, 16 – Torino ✺

— ore 18.30

(Ri)Prendersi cura del lavoro. Il mutualismo dentro i luoghi di produzione
a cura di Co.Mu.Net-Officine Corsare Casseta Popular
Quando oggi sentiamo parlare di mutualismo, siamo soliti pensare a quelle pratiche di reciprocità solidale che rendono possibile la riproduzione della nostra società, nonostante un mercato dei servizi spesso inaccessibile e la concomitante erosione del welfare pubblico. E se il mutualismo fosse una tradizione da riscoprire anche e soprattutto all’interno dei luoghi di produzione? Un confronto fra le esperienze della Rete italiana delle imprese recuperate, Ri-Maflow e la rete Fuori Mercato-Autogestione in movimento e la straordinaria esperienza di lotta del Collettivo di fabbrica dell’ex GKN che ha dato vita all’associazione di promozione sociale SOMS INSORGIAMO.

con

Collettivo di Fabbrica ex-GKN e Ri-Maflow, fabbrica recuperata di Trezzano sul Naviglio (MI)



Written in

by

,
Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora